FACCIAMO CHIAREZZA: COSA È UN DISINFETTANTE?

Oggi vi chiariamo il concetto di:
DISINFETTANTE

Moltissimi sono i prodotti disinfettanti immessi sul mercato e molte altre ancora sono le direttive che abbiamo ricevuto sull’utilizzo di questi prodotti.

Ma siete davveri sicuri di sapere cosa è un disinfettante?

DEFINIZIONE DI DISINFETTANTE:

I prodotti che vantano un’azione disinfettante battericida, fungicida, virucida o una qualsiasi altra azione volta a distruggere, eliminare o rendere innocui i microrganismi rientrano in due categorie di prodotti: i Presidi Medico-Chirurgici (PMC) ed i biocidi. In entrambi i casi, prima della loro immissione in commercio, devono essere preventivamente autorizzati a livello nazionale o europeo.

Precisiamo però che, se rispettata la presenza in percentuale del principio attivo nel prodotto (come indicato dalla Circolare Ministeriale 5443 del 22 febbraio 2020), nonostante questo non sia stato registrato come PMC o Biocida, viene comunque svolta l’azione disinfettante sulla superficie trattata.

Presidi Medico Chirurgici

I PMC disponibili in commercio possono effettuare un’azione disinfettante sulla cute e/o sulle superfici, ed i principali principi attivi di cui si compongono sono: ipoclorito di sodio, etanolo, ammoni quaternari, clorexidina digluconato, perossido di idrogeno, ecc. Alcuni dei PMC destinati ad uso professionale vanno utilizzati tramite l’utilizzo da parte dell’operatore di specifici DPI.

Biocidi

I prodotti disinfettanti contenenti i principi attivi approvati ai sensi del BPR sono autorizzati e disponibili sul mercato europeo classificati come “biocidi”. La relativa autorizzazione viene rilasciata a livello unionale dalla Commissione europea oppure dal Ministero della Salute. Sono suddivisi in due categorie distinte:
PT1: per l’igiene umana
PT2: per i prodotti destinati alla disinfezione delle superfici
Fra i diversi principi disponibili attivi contro i virus, l’acido lattico è attualmente autorizzato in Italia per i biocidi per l’igiene umana (PT1) e per le superfici (PT2), mentre il perossido di idrogeno è autorizzato per la disinfezione delle superfici (PT2).

Un disinfettante che rivendica un’azione virucida include sempre l’efficacia contro virus con involucro.

I coronavirus ai quale appartiene il COVID-19 sono microrganismi dotati di involucro e, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, i virus di questo tipo sono normalmente meno resistenti dei cosiddetti virus “nudi” cioè senza involucro.
I prodotti a base di etanolo, ipoclorito di sodio, alcol isopropilico, perossido di idrogeno e acido lattico sono quelli al momento in commercio in Italia (PMC e Biocidi) che vantano anche un’azione nei confronti dei virus, in aggiunta a quella battericida e/o fungicida.
I prodotti con principio attivo a base di ammoni quaternari non svolgono un azione virucida ma battericida e per questo non sono utili contro il COVID-19.

L’efficacia del prodotto è garantita dal rispetto del tempo di contatto indicato sulla scheda tecnica del produttore del disinfettante.

Perchè è necessario l’uso di disinfettanti?

Alcuni studi hanno approfondito i diversi tempi di persistenza e infettività delle particelle virali emesse dai soggetti contagiati: i test sperimentali hanno evidenziato che il materiale più favorevole alla persistenza dei coronavirus sono le plastiche e l’acciaio inossidabile sulle quali il virus può resistere fino a 72 ore nel caso della plastica e fino a 48 ore per l’acciaio.
Nelle operazioni volte alla disinfezione è sempre necessario pulire preventivamente la superficie interessata al fine di non compromettere l’attività svolta dall’operatore.

Per i motivi sopra elencati è dunque necessario non sottovalutare l’utilizzo di specifici disinfettanti al fine di contenere il rischio di diffusione COVID-19.

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